L’impero romano ha lasciato sull’isola di Capraia evidenti segni del suo dominio, a partire da una caratteristica strada di ciottoli che collega il porto al paese, fino alla vecchia chiesa dell’Assunta che si trova al porto.
La chiesa, in verità, venne edificata dai Pisani attorno all’XI secolo e divenne subito un ottimo rifugio per gli abitanti dell’isola dalle scorribande saracene. Addirittura Papa Innocenzo IV nel 1240 celebrò in questa chiesa una messa, a ricordo della quale esiste una lapide.
Ma non solo sulla terra di Capraia si trovano gli indelebili segni della storia. Nelle acque dell’isola, sono stati di recente ritrovati i resti di una nave romana, lunga circa trenta metri e che risale addirittura al 150 avanti Cristo. Con ogni probabilità l’imbarcazione trasportava vasi di vario tipo (di quasi certa manifattura campana) ed era partita da Roma alla volta di Marsiglia.
Particolare curioso, scoperto pochi anni fa in seguito ad una campagna di scavo, nei pressi del relitto sono stati rinvenuti dei veri e propri biberon in terra cotta, di sicura origine romana e per questo di straordinario valore archeologico. Si tratta di piccoli vasi in terracotta al cui interno si trova una camera convessa con un foro esterno per inserirvi il latte. “Di così raffinati e ben conservati non ne sono mai stati trovati” ha recentemente affermato Pamela Gambogi, del Nucleo Operativo Subacqueo voluto dalla soprintendenza dei beni archeologici della Toscana.
Capraia entrò a far parte dell’Impero Romano nel 174 a.C e per un lungo periodo venne sfruttata per il commercio marittimo, chissà quante altre meraviglie storiche sarà in grado di regalarci questa piccola affascinante isola!